M76

Cenni storici

La scoperta di M76 é stata fatta da Méchain nel settembre 1780. Messier la trovò circa 6 settimane più tardi e pensò che potesse essere formata da “piccole stelle contenenti nebulosità…la minima luce impiegata per illuminare i fili del micrometro ne provoca la scomparsa“.

L’osservazione di M76

Si trova all’estremità nordoccidentale della costellazione di Perseo, a meno di un grado nord-nordovest da f Persei.

M76 è uno degli oggetti Messier più evanescenti. E’ noto anche sotto il nome di “Little Dumbell (piccolo manubrio) Nebula“, “Cork (turacciolo) Nebula” e “Butterfly (farfalla) Nebula“. Le sono stati attribuiti due numeri del catalogo NGC (NGC650 e 651), perchè si è sospettato che si trattasse di una nebulosa doppia, con due componenti a contatto (ipotesi che risale a William Herschel, il quale attribuì alla “seconda componente” il numero 193 H I.

L’aspetto di M76 ricorda un po’ quello di M27. Probabilmente, il corpo principale della nebuloso è un anello luminoso e lievemente ellitticodi cui vediamo gli orli da pochi gradi da un punto di vista leggermente inclinato rispetto al suo piano equatoriale. Quest’anello appare espandersi a circa 42 km/s. Lungo l’asse perpendicolare a questo piano, il gas si espande molto più rapidamente, e così va a formare le più ampie superfici delle “ali” della “farfalla”.

Mentre la parte più brillante di M76 è estesa per circa 65 secondi d’arco, un alone estremamente evanescente la circonda per una regione che prende qualcosa come 290 secondi d’arco di diametro. Probabilmente, si tratta di materiale eiettato dalla stella centrale quando era una Gigante Rossa. Adesso, questa ha una magnitudine di 16.6 ed una temperatura di circa 60,000 K.

A qualcosa come 50′ SSE c’è la già citata Persei: si tratta di una variabile del g Cygni, la cui magnitudine fotografica varia da 4.03 a 4.11 in un periodo di 19.5 giorni (Sky Catalogue 2000.0).

Transito sul meridiano. – Il 15 ottobre M76 transita sul meridiano di Palermo alle 23h 15m 34s (T. U.).

Cos’altro c’é da sapere

La distanza, incerta, è stimata in un intervallo fra i 1700 e gli 8200 a.l.