M39

Cenni storici

Bigourdan (ma anche Burnham) ne attribuisce la scoperta a Le Gentil (1750), mentre Kenneth Glyn Jones , pur non escludendolo, privilegia la scoperta di Messier (24 ottobre 1764), che è più preciso nel riferirne le coordinate, e lo descrive come “Un ammasso di stelle vicino alla coda del Cigno, che possono essere viste con un normale telescopio da 3 piedi e mezzo. Diametro 1°.

Secondo noi, Kenneth Glyn Jones ha torto: Le Gentil, pur non fornendo le coordinate dell’oggetto, ne dà una descrizione tale da non lasciar adito a ragionevoli dubbi, come scriviamo nelle note relative alla voce n° 3 della lista di Le Gentil.

Nel 1925 P. Doig cita un’affermazione fatta da J. E. Gore che questo ammasso fu osservato da Aristotele come un’apparizione di oggetto di tipo cometario nel 325 a. C . Purtroppo quest’affermazione, che dal Burnham è riportata tale e quale anche a proposito di M41, non è corredata da argomentazioni di alcun genere, né della citazione del passo preciso di Aristotele che la riguarderebbe.

L’osservazione di M39

M39 si trova a qualcosa come 9° ENE da Deneb (a Cygni), circa 3° a N (e pochissimo a W) di r Cygni.

L’osservazione di M39 è avvantaggiata dall’uso di uno strumento a basso ingrandimento: é un ammasso aperto molto esteso ma anche estremamente sciolto, con un aspetto vagamente triangolare delimitato ai vertici da tre stelle di 8a mag., immerso in un campo della Via Lattea ricchissimo di deboli stelle.

Un oggetto interessante abbastanza vicino, fotografabile anche con piccole aperture, è IC5146, detto anche “Cocoon nebula” (n° 19 del Catalogo Caldwell). E’ una piccola (12’x12′) ma brillante (mag. 7 secondo Dreyer) nebulosa ad emissione, rotondeggiante, che si staglia contro uno sfondo in cui le nubi stellari della Via Lattea sono a tratti interrotte da nebulose oscure; proprio al centro della nebulosa c’è una stella di mag. 9.5. L’immagine a destra é stata realizzata da Gianni Tumino, dell’AIDA di Ragusa.

IC5146 si trova a circa 3° ESE da M39, e, nell’immagine ripresa dall’O.R.S.A. di Palermo con f. 400 mm. (qui a sinistra, fa’ click sull’immagine per ingrandirla), si trova sulla sinistra, mentre M39 è a destra.

Poco più di 1° a S e appena ad O di M39 c’è il piccolo (7′) e debole (mag. 11.5) ammasso galattico NGC7082, e ancora 1° circa a SO NGC 7062, altrettanto debole ma più esteso (25′).

Transito sul meridiano. – Il 15 settembre M39 transita sul meridiano di Palermo alle 21h 00m 11s (T. U.).

Cos’altro c’è da sapere

La sua distanza è di circa 800 anni luce, e la sua età si aggira tra i 230 e i 300 milioni di anni.

In un diametro di circa 7 anni luce vi sono almeno 30 stelle che sono certamente membri dell’ammasso.

Nel 1940 Ebbighausen determinò il moto proprio del gruppo in 0.024″ all’anno in direzione 222°; la velocità radiale é di circa 15 km/sec. in avvicinamento. Le 12 stelle più brillanti sono tutte di tipo A e B, sparse per un campo di oltre 30′.

Dal diagramma H-R di M39 si deduce che virtualmente tutti i membri si trovano sulla sequenza principale, ma che alcune delle stelle più brillanti appaiono trovarsi proprio sul punto di iniziare la loro evoluzione verso lo stadio di giganti. La distanza di circa 800 a. l., calcolata nel 1953 da Johnson e Weaver, fa stimare la vera estensione lineare di M39 in circa 7 a. l.